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Il sito è a cura del prof. Bernardo Croci, attualmente insegnante di filosofia presso il Liceo delle Scienze Umane Galilei di Firenze.

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Il dialogo vede come personaggio principale Timeo di Locri, un giovane pitagorico che probabilmente incarna Archita di Taranto, il salvatore di Platone nel secondo viaggio a Siracusa.

Il racconto esposto da Timeo inizia affermando che essendo Dio, il Demiurgo, buono e quindi non invidioso della bontà altrui, ma anzi voglioso che tutto fosse simile alla sua bontà pensò fosse cosa giusta trasformare ciò che aveva davanti a sé ovvero lo spazio disordinato, caotico e disorganizzato in ordine, questo perché appunto l'ordine è sempre più buono del disordine. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSWZ38vnm8lltqtJOrBoCNlY6WFnNkXSPUAF1mN7WdK2dlZkKi8Jg Quest'azione principia dando al mondo l'intelligenza, ma ciò non è possibile se prima non si assegna ad esso un'anima, infatti, ciò che non ha un'anima non può neanche godere dell'intelligenza, perciò innanzi tutto viene data l'anima al mondo, scrive Platone

in virtù di questo ragionamento ordinando insieme l'intelligenza nell'anima è l'anima nel corpo realizzò l'universo in modo che L'opera da lui realizzata fosse la più bella è la migliore per natura così Dunque secondo un ragionamento verosimile dobbiamo dire che questo mondo è un essere vivente dotato di anima di intelligenza e in verità generato grazie alla provvidenza del Dio (Platone, Timeo)

La descrizione di Timeo prosegue spiegando perché il mondo pur essendo animato non è dotato né di orecchie né di occhi né di altra cosa appartenga al esseri viventi presenti sulla terra, il mondo Infatti non ha bisogno né di vedere né di sentire in quanto basta a se stesso allo stesso modo non ha neanche bisogno di gambe perché non deve andare da nessun'altra parte. A mondo viene poi attribuita la forma sferica di modo che ogni cosa sia equidistante dal centro del mondo, per quanto riguarda il suo movimento gli viene attribuito solo quello circolare che non solo risulta essere quello più appropriato per una sfera ma anche perché l'unico movimento tra i sette possibili a non avere errori, ed essere sempre identico alla forma del corpo che lo compie. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTm7B0JXbe5WoLjCv3imaVt0wIxdH9t06gu1OtJB5KVXPzMqu4

Nel trattato si argomenta che il mondo in quanto corporeo e visibile deve innanzitutto essere composto di terra e di fuoco, scrive:

ciò che è generato deve essere corporeo, visibile e tangibile, ma nulla potrebbe mai essere visibile Se è separato dal fuoco né tangibile senza qualcosa di solido, e non può esserci solido senza terra. di qui, cominciando a realizzare il corpo dell'universo, lo fece di fuoco e di terra (Platone, Timeo)

Dopo aver sostenuto questa tesi Timeo introduce una complessa e interessante riflessione di carattere matematico, presumibilmente tratta da tesi pitagoriche, egli afferma che tra tutti i rapporti matematici quello delle proporzioni è quello più elegante https://3.bp.blogspot.com/-x8iL3LFGHyI/UvJywXQCnTI/AAAAAAAAH1o/GpkcIjPvYzE/s1600/Immagine1.png sostenendo che:

Tuttavia non è possibile unire due soli elementi senza disporre di un terzo: dunque in mezzo vi deve essere un legame che li unisca entrambi. Fra i legami il più bello è quello che faccia, per quanto è possibile, un'unica cosa di sé e dei termini legati insieme; ed è la proporzione che realizza ciò nel modo migliore (Platone, Timeo)

 A ciò aggiunge che in virtù di questo ragionamento se il mondo fosse stato uno spazio bidimensionale (piatto) una normale proporzione, ovvero un termine medio e due estremi sarebbero stata sufficiente, tuttavia essendo il mondo composto anche della profondità e dunque essendo uno spazio volumetrico sono necessari due medi, proprio perché un corpo solido necessità sempre di essere composto da due medi. I due medi di terra e fuoco risultano essere acqua e aria. È soprattutto per il Timeo platonico che per lungo tempo si è pensato che i quattro elementi empedoclei fossero gli ingredienti fondamentali della realtà. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSxvgo8UEpW_VrxuXJMvUmlv1kxfhhMeFQFqA&usqp=CAU 

A questi quattro elementi Platone assegna anche una forma geometrica ben precisa, le forme attribuite agli elementi empedoclei corrispondono ai solidi regolari in particolare alla terra corrisponde il cubo, essendo la figura più solida e meno mobile, all'acqua l'icosaedro, all'aria l'ottaedro al fuoco il tetraedro. Possiamo ricordare che di questi solidi il cubo e il tetraedro erano già famosi e noti agli egizi, il dodecaedro fu scoperto dai pitagorici mentre l'ottaedro e l'icosaedro furono presumibilmente individuati  dal matematico Teeteto, inoltre proprio all'interno dell'Accademia di Platone si dimostrò che i solidi regolari sono soltanto questi cinque. https://c8.alamy.com/compit/g0r9pw/solidi-platonici-foto-di-colorazione-e-craft-modello-di-configurazione-g0r9pw.jpg Come si vede solo quattro vengono utilizzati per gli elementi terrestri e per l'appunto sono quelli che possono essere costruiti con l'utilizzo di due soli tipi di triangoli. La scelta del triangolo è data dal fatto che tutti i corpi hanno una profondità, e quindi devono contenere dentro di sé la natura del piano; poiché il triangolo e la natura nucleare del piano, servono infatti tre lati e tre angoli per delimitare una superficie, gli elementi saranno formati dall'unione di più triangoli.

Platone descrive quindi i costituenti dei quattro elementi elaborando una complessa teoria geometrica. Egli ipotizza che tutti gli elementi sia costituiti da due tipi di triangoli rettangoli: uno isoscele frutto della divisione di un quadrato e l’altro ricavato dalla divisione del triangolo isoscele; dalla combinazione di questi corpi piani si ottengono i solidi corrispondenti ai quattro elementi, ciò permette anche a Platone di mostrare che tali elementi in virtù di processi di composizione scomposizione delle loro componenti possono mescolarsi e combinarsi tra loro ad esempio Platone fa notare che si può scomporre i 20 triangoli che compongono due ottaedri e il tetraedro e ricomponendoli si ottiene un icosaedro, ovvero che due parti di aria e una di fuoco danno origine all'acqua e viceversa.

Al dodecaedro, che è composto da facce pentagonali e non da triangoli, vieni invece affidato il compito di rappresentare il kosmos nella sua interezza. In effetti, pur senza addentrarsi all'interno della descrizione analitica compiuta nel dialogo, Il cosmo assume nelle sue articolazioni sempre una struttura pentadica 1 + 4, una prima è rappresentata da: il mondo, gli dei celesti, animali alati e aerei, animali acquatici, animali terrestri sulla terraferma; una seconda che ci spiega il processo di generazione delle creature composta da: gli uomini, le donne, gli uccelli, gli animali terrestri selvatici, gli animali acquatici. (queste classificazione stanno alla base delle rielaborazioni presenti nell'insieme di scritti del corpus hermeticum, che tanto hanno influenzato la cultura tardo antica e quella umanistica-rinascimentale).

Anche la struttura dell'ontologia matematica di Platone e pentadica infatti al vertice mette i numeri ideali, oggetto della dialettica, a cui seguono i numeri-linee, oggetto dell'aritmetica, a cui seguono le superfici matematiche, oggetto della geometria, a cui seguono i solidi matematici, oggetto della stereometria, a cui seguono i solidi mossi, oggetto dell'astronomia inclusa l'armonica.

Dopo aver generato il mondo il Demiurgo l'osservo muoversi e vivere e dopo essersi rallegrato di ciò volle renderlo ancora più simile ai modelli eterni, ovviamente non era possibile rendere l'essere del mondo eterno come il suo modello.

penso allora di realizzare un'immagine mobile dell'eternità e ordinando il cielo fa dell'eternità che rimane nell'unità un'immagine eterna che procede secondo il numero è che noi abbiamo chiamato tempo. i giorni e le notti e i mesi e gli anni che non esistevano prima che il cielo fosse generato fece allora in modo che essi nascessero nel momento in cui componeva il cielo (Platone, Timeo)

Con questa ulteriore aggiunta Platone ha spiegato anche la nascita del tempo, e soprattutto ha giustificato la misura del tempo  che si fonda sull'astronomia. Il tempo imita l'eternità non a caso gli astri orbitano in modo regolare nel cosmo. Il Tempo dunque non è una realtà assoluta, ma è legato al mondo e al movimento. Il tempo è dunque la mimesi dell'eternità. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT-evrH0_Tl4GQPpECMqdMs-T0j2HxW55Hhw-6q8DYpWWoi6Bq6

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