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Il sito è a cura del prof. Bernardo Croci, attualmente insegnante di filosofia presso il Liceo delle Scienze Umane Galilei di Firenze.

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La Fenomenologia dello Spirito (dal greco phainomai: apparire; logos: studio di) tratta della storia dell’apparire dell’Assoluto, il quale emerge processualmente, attraversando diverse fasi dialettiche, chiamate anche ‘figure’. La “Fenomenologia dello spirito” fu composta da Hegel per mostrare il processo di purificazione ed elevazione dalla coscienza empirica fino allo spirito e al sapere assoluto https://www.fisicaquantistica.it/wordpress/wp-content/uploads/2016/05/cervello-radioricevitore.jpg. Il significato del titolo è “scienza di ciò che appare”, infatti dal greco “phainòmenon” corrisponde ad “apparire” e “logia” a “scienza”, ma in questo caso l’apparenza non va intesa come qualcosa di opposto all’essenza, ma come l’essere stesso che si mostra.

L’intento del filosofo era evidenziare la manifestazione dello spirito nel suo sviluppo razionale coinvolgendo il lettore stesso. Il testo si configura come un “romanzo dentro un romanzo” https://manoxmano.it/milano/wp-content/uploads/2016/06/mostra-Escher-a-Milano-5.jpg (espressione tratta da un artificio usato dal poeta Novalis): da una lato la Fenomenologia è un viaggio della coscienza attraverso le manifestazioni          dello    Spirito nella    storia. Dall’altro essa è un percorso che la coscienza segue dentro di sé, per ritrovarvi queste determinazioni e avvertirsi come parte dello Spirito. Ci troviamo, dunque, di fronte ad un ulteriore sforzo hegeliano   di   unire   soggetto ed oggetto in un connubio indissolubile.

L’opera segna un passaggio fondamentale perché indica la via che può condurre la coscienza finita verso l’assoluto infinito. https://www.eurosalus.com/var/eurosalus/storage/images/avanti-insieme-verso-infinito-ed-oltre/6744-4-ita-IT/Avanti-insieme-verso-l-infinito-ed-oltre_articleimage.jpg

All’interno della “Fenomenologia dello spirito” vengono elencati 5 principi fondamentali. Il primo riguarda la ricerca filosofica, la quale si pone come obiettivo la verità e l’assoluto. Il secondo indica che la verità si apprende solo comprendendo l’intero. Quest’ultimo, secondo il testo principio, è ideale e il suo sviluppo è dinamico. Il quarto sottolinea come la verità si delinei come un risultato. L’ultimo evidenzia come a questo risultato si giunga in quanto l’assoluto non è un’oggettività statica.

La Fenomenologia è suddivisa in più parti, ognuna delle quali rappresenta il diverso livello di sviluppo raggiunto dalla coscienza. In questo percorso la coscienza attraversa sei momenti: la coscienza, l’autocoscienza, la ragione, lo spirito, la religione, il sapere assoluto. https://1.bp.blogspot.com/-jAF0WGUEbOg/WAy1XvkpAII/AAAAAAAACNY/9iwfHM8xxPIEAg6M8IQw91m1Vy1-vEZ_ACLcB/s1600/FENOMENOLOGIA%2BSCHEMA.png

Il primo momento è quello della Coscienza, che studia la relazione tra soggetto e oggetto. È suddivisa io tre momenti: certezza sensibile, percezione, intelletto. Nel primo momento quello della certezza sensibile il soggetto è certo dell’oggetto solo dal punto di vista del suo esser qui, https://pbs.twimg.com/media/DPP_HcrWkAAh-Mk.jpg ma esso rimane indefinito nel suo essere perché esso è conosciuto solo in quanto si contrappone al soggetto. Da questa contrapposizione si transita quindi al secondo momento la percezione che è sintesi delle precedenti, qui è il soggetto ad imporre unità all’oggetto stabilendone una forma, ad esso però si contrappone la molteplicità delle qualità con cui l’oggetto si presenta https://i0.wp.com/inattivo.info/wp-content/uploads/percezione-bn-o-colori.jpg?resize=617%2C432: il soggetto prende coscienza dell’oggetto come uno, ma al tempo stesso riconosce come esso sia il risultato dell’unione di molteplici qualità.

Da questa contrapposizione si giunge al terzo momento quello dell’intelletto che sintetizza i precedenti dove si ricompone la distinzione tra soggetto e oggetto. https://www.eticamente.net/wp-content/uploads/2016/06/garage-ordinato-16.jpg L’intelletto ordina le cose mediante il nesso di causalità, o, come scrive Hegel, mediante il concetto di forza, cioè non secondo proprietà delle cose stesse, ma sulla base di rapporti ad esse non riconducibili.

L’oggetto non esiste, dunque, di per sé, ma in virtù delle sue relazioni. Queste relazioni non appartengono, dunque, all’oggetto, alla cosa, ma sono poste dall’Io: è l’intelletto, sostiene Hegel – in maniera non dissimile da quanto affermava Kant nell’Analitica Trascendentale – che crea le leggi dell’esperienza, quali la legge di causalità, grazie alle quali diviene possibile la conoscenza fenomenica (Kant parlava di categorie). https://image.slidesharecdn.com/simonepenso-150401091337-conversion-gate01/95/psicofisiologia-della-percezione-di-simone-penso-1-638.jpg?cb=1427879755 La coscienza a questo livello si riconosce come unica realtà e percependosi come tale diventa autocoscienza.

Nel momento dell’Autocoscienza Hegel studia il che rapporto c’è tra i diversi soggetti, cioè le diverse autocoscienze. Ogni coscienza si manifesta attraverso l’appetito e il desiderio ed esclude ogni alterità, essa pretende il riconoscimento attraverso la sua affermazione e ciò porta le diverse autocoscienze a scontrarsi.https://comps.canstockphoto.it/lotta-combattimento-sport-vettori-eps_csp10662039.jpg Nello scontro c’è sempre un’autocoscienza che prevale su un’altra e questo conflitto, per Hegel, è positivo in quanto porta all’affermazione/negazione di qualcosa e al suo successivo superamento. Da ciò nasce la figura del padrone che, domina sul servo che si assoggetta per preservare la sua vita. Il servo è sottoposto ad una condizione di sudditanza, in quanto deve svolgere il lavoro che il padrone gli ordina. https://i.ytimg.com/vi/_0Xiul2sM8c/hqdefault.jpg Tuttavia proprio grazie al lavoro il servo riconquista la sua libertà, perché il signore diviene progressivamente dipendete dal lavoro del servo, e quindi il servo si configura come il vero dominatore della natura, colui che attribuisce senso al mondo.https://i.ytimg.com/vi/xfbhdeSSbPo/hqdefault.jpg

Con il manifestarsi della libertà conquistata dal servo tramite il suo lavoro si presentano anche i diversi modi di concepirla. Le diverse idee di libertà passano attraverso tre concezioni lo stoicismo, lo scetticismo, e la coscienza infelice. Nello stoicismo https://aforisticamente.com/wp-content/uploads/2019/07/Stoicismo1.jpg la libertà si identifica con l’atarassia che rappresenta la realizzazione della libertà interiore e l’indifferenza del saggio nei confronti del mondo esterno. Tuttavia questa libertà non spezza le catene della schiavitù e anche se il servo può nella sua interiorità concepirsi come libero la sua libertà rimane astratta. Di fronte a questa condizione l’individuo perde fiducia nella stessa idea di verità e così giunge alla fase dello scetticismo https://www.studiarapido.it/wp-content/uploads/2019/06/scetticismo.jpg qui avviene il distacco dal mondo che viene interpretato come nullità. Dopo aver negato verità al mondo il cammino dell’uomo lo porta al terzo momento rappresentato dalla coscienza infelice ovvero alla scissione della coscienza in finita e mutabile propria della condizione umana e quella infinita e immutabile propria della dimensione divina.

Il momento di massima scissione è rappresentato dall’ebraismo dove Dio è vissuto come un giudice severo e totalmente trascendente rispetto all’uomo. https://static.miraheze.org/nonciclopediawiki/thumb/2/21/Abramo22.jpg/250px-Abramo22.jpg

Questa scissione cerca di ricomporsi con la discesa del Cristo che rappresenta l’incarnazione del divino. https://lachiesarestaurata.it/files/2019/09/Gesù-il-Cristo.jpg Tuttavia questa ricomposizione avviene solo sul piano sensibile e risulta inadeguato, l’inadeguatezza è rappresentata dalle guerre crociate dove la coscienza cerca di ricongiungersi al divino conquistando il santo sepolcro, ma una volta giunti al sepolcro esso si rivela vuoto, e con ciò si manifesta l’insuccesso della dimensione sensibile. https://www.toscanaoggi.it/var/ezdemo_site/storage/images/cultura-societa/campi-bisenzio-il-santo-sepolcro-a-grandezza-naturale/2676226-1-ita-IT/Campi-Bisenzio-il-Santo-Sepolcro-a-grandezza-naturale_articleimage.jpg Lo sbocco di questa contrapposizione è dato dall’ascetismo medioevale dove l’uomo raggiunge il massimo livello di rinuncia rispetto alla propria volontà e indipendenza affidandosi completamente al divino allo spirituale https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn%3AANd9GcSpInszbCh04_qxorP-1bFoTx3jd2oLv6LVrpJ2MA-5B2KHs96r, ed è in questo momento che l’uomo riconosce l’esistenza di una volontà universale che per così dire è sintesi tra la dimensione interiore umana e quella esteriore divina. A questo punto l’autocoscienza si riconosce come ragione.https://www.fisicaquantistica.it/wordpress/wp-content/uploads/2016/05/connessione-cervello-con-il-Tutto.jpg

La Ragione nasce quando la coscienza acquisisce la certezza di essere ogni realtà. Le tappe percorse dalla ragione ripetono, ad un livello più alto, come una scala a chiocciola che sale in un movimento che torna sempre su se stessi tramite cerchi concentrici che comprendono quelli precedenti il percorso della coscienza. Il traguardo di questo percorso è il raggiungimento dell’unità di pensiero e di essere. Nel momento della ragione si manifestano tre momenti fondamentali:

  • la ragione che osserva la natura, ed è consapevole che il mondo è penetrabile.
  • la ragione che agisce, ripete il momento dell'autocoscienza.
  • la ragione attiva che consiste nell'iniziare a realizzarsi come se fosse un individuo arrivando all'unione spirituale.

La ragione che osserva la natura è costituita dalla scienza della natura, la quale muove dalla consapevolezza che il mondo è penetrabile dalla ragione. Il primo tentativo è compiuto dal naturalismo Rinascimentale dove la coscienza cerca di trovare la ragione delle cose, ma in realtà cerca se stessa. https://www.argimusco.cloud/wp-content/uploads/2018/03/alkimia.jpg. Il momento che segue è quello della scienza empirica e sperimentale che osserva la natura attraverso le sue leggi che portano lo studio progressivamente dallo studio della materia inorganica passa progressivamente a quella organica fino allo studio della coscienza stessa attraverso la psicologia. Per quanto riguarda la  psicologia Hegel esamina due scienze che andavano di moda nel suo tempo: la fisiognomica di J. K. Lavater (disciplina che tramite i tratti somatici di un individuo ne vuole definisce il carattere) https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn%3AANd9GcRSGTcpt0vQud_VG6r1YqfllfU1FMm8_58yZRd-GEkFYBL1I1N7&usqp=CAU e la frenologia di F. J. Gall (che pretendere di conoscere l’intelletto attraverso lo studio della calotta cranica). https://1.bp.blogspot.com/_cVk6SmPvhGc/SpUeqYKwimI/AAAAAAAARFk/_q-YJ9fzkzo/s280/phrenology.jpg Il fallimento della psicologia che vuole indagare la coscienza attraverso l’osservazione delle ossa porta al momento successivo quello della ragione che agisce.

L’itinerario della ragione consiste nell’iniziare a realizzarsi prima come individuo poi come universale superando i limiti dell’individualità e raggiungendo la superiore unione spirituale del popolo. Questo momento è caratterizzato da tre tappe. Il primo è la ricerca del piacere che lo travolge, ed è rappresentato dal dramma del Faust di Goethe https://cdn.skuola.net/news_foto/2018/goethe-faust.jpg; questa ricerca porta ad un evitabile fallimento perché l’individuo ricerca si il godimento della vita, ma in fondo al piacere non c’è nulla e cade quindi nella ricerca della morte e non del piacere della vita.

La ragione che agisce è caratterizzata dalla “legge del cuore e dal delirio della presunzione”. Nella quale l'individuo dopo aver abbattuto i mali del mondo, entra in conflitto con gli altri portatori del progetto di miglioramento della realtà. Nella seconda tappa la coscienza riconosce in sé  l’universale come legge del cuore che al proprio piacere sostituisce il bene di tutta l'umanità: questo momento è rappresentato dalla filosofia di Rousseau e dall'esperienza del giovane Cavour del dramma i masnadieri di Schiller https://www.teatro.it/old/2019-07/teatro.it-masnadieri-scala-recensione.jpg: ivi le leggi ingiuste e oppressive della società vengono contrapposta alla propria legge cioè un ideale di società priva dei caratteri oppressivi. Tuttavia anche in questo caso siamo destinati all'insuccesso perché la propria legge del cuore destinata a scontrarsi sia con gli altri sia con il corso del mondo

Dalla negazione dell'elemento individuale emerge la virtù l'uomo che attraverso il comportamento virtuoso che vorrebbe piegare il corso del mondo identificato nelle personaggi come Don Chisciotte https://www.studiarapido.it/wp-content/uploads/2019/11/don-chisciotte.jpg Ma anche questo è destinato a fallire perché la stessa virtù viene vinta dalla realtà, la virtù infatti è solo parole mentre il mondo è concreto ed effettuale.

Come sintesi dei due momenti precedenti si giunge alla ragione come autocoscienza che supera la sua opposizione rispetto agli altri, al corso del mondo trovando in questi il proprio contenuto. Anche questa fase è caratterizzata da tre momenti: il primo quello rappresentato dall'uomo votato interamente all'opera che compie (si tratta del regno animale dello spirito e l'inganno dove gli sforzi e le ambizioni universalistiche della virtù lasciano il passo ai propri compiti familiari, professionali e sociali https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn%3AANd9GcRpcLbUs3Xz3cvolpuEY6PGSY-WR07ySZbPNmvnWtOltvSjrPkF&usqp=CAU), il secondo quello della ragione legislatrice dove la ragione cerca in se stesse delle leggi che valgano per tutti, ed infine il terzo quello della ragione esaminatrice è critica delle leggi è attraverso questo ultimo momento che la ragione come autocoscienza scopre che la sostanza etica non è se non ciò in cui essa è già immersa cioè il letto della società e del Popolo in cui vive. La ragione reale non è quella dell'individuo ma quella dello spirito e dello Stato. https://aforisticamente.com/wp-content/uploads/2016/06/germania1.jpg Per questo si passa al terzo livello dove l’autocoscienza comprende che la ragione attiva è solo un momento soggettivo, particolare, individuale, e che solo in una dimensione collettiva, storica, nello spirito di un popolo può trovare la verità universale, ovvero lo Spirito.

Lo Spirito a sua volta comprende tre tappe:

  • lo spirito vero, l'eticità
  • spirito estraneo a se, cultura
  • spirito consapevole di se stesso, la moralità.

Il primo momento corrisponde al periodo della polis greca, un momento di perfetta armonia dell’individuo col tutto. Il momento di rottura tra individuo e collettività, tra privato e pubblico, è tuttavia già implicito nel mondo classico, e questo è raffigurato dall’Antigone di Sofocle. https://vociantiche.files.wordpress.com/2017/09/antigone-3.jpg?w=500 In questo primo momento si vive il conflitto tra la legge divina che l'uomo porta dentro di sé e la legge umana:  Antigone secondo la legge umana non può dare sepoltura al fratello, ma seguendo la legge divina che ha in sé lo seppellisce, Creonte la punisce riaffermando la legge umana, ma il destino punisce sia Antigone che non ha rispettato la legge umana sia Creonte che non ha rispettato la legge divina. Questa contraddizione tenta di risolversi nell'Impero Romano dove si raggiunge la creazione della persona giuridica in virtù del diritto, ma questo livellamento delle differenze è in realtà soltanto astratto infatti dal possedere tutti i diritti si passa facilmente a trovarsi nella condizione di non avere nessuno. https://www.ottopagine.it/public/thumb/658x370/4-2015/17/news12926.jpg

Attraverso il Medioevo si ricompone l’unità spirituale che però subisce una nuova scissione nell'epoca moderna, dando origine al secondo momento quello della cultura: una cultura che rimane fatua che tutto critica e dissolve e quindi finisce con l'auto distruggersi contrapponendo al mondo l'altro mondo cioè l'al di là così com'era stato per la coscienza infelice https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn%3AANd9GcQ3LtK3qAL2GjfqSKYOSMWlKwjsckwfoh2odiimAreplzfi_EDz&usqp=CAU, da questo segue l’intellezione pura che si contrappone alla fede e che ribadisce i diritti della ragione tipica proprio dell'Illuminismo https://www.italiaatavola.net/images/contenutiarticoli/illuminismo800x600.jpg ma la libertà assoluta dell'Illuminismo risulta essere vuota così come vuoto il suo egualitarismo e questo conduce all’autodistruzione come dimostrato dalla Rivoluzione francese che sfocia nel terrore,  dove la violenza viene rivolta contro l'Illuminismo stesso. https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/2f/Octobre_1793%2C_supplice_de_9_%C3%A9migr%C3%A9s.jpg

La moralità è l'ultima tappa dello spirito e passa attraverso la morale di tipo kantiano ovvero il dovere per il dovere: la morale kantiana prova a ricostituire la scissione ricomponendola nel momento soggettivo del dovere, che però trova realizzazione e attuazione in un sommo bene che è solo postulato. https://www.frasi-celebri.net/images/bulk/56/56f1a700e83803d8c9bc1c54a9af2adc.jpg Ad essa si contrappone la categoria romantica dell'anima bella che rappresenta la coscienza morale, essa si rifugia in se stessa, nel dovere per il dovere, rifiutando ogni contaminazione col mondo, con l’esteriorità. https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn%3AANd9GcSVC8TIOmm8E1vnAwTZVQqhzSNShZcrGKbtKynf5cfLB1IljASN&usqp=CAU

Questo conflitto viene superato solo attraverso il sentimento del perdono e della Conciliazione che conduce lo Spirito all’ulteriore tappa ovvero a quella della Religione. Solo con la Religione e con la filosofia lo spirito supera ogni scissione e limitazione giungendo a sapersi come assoluto.

Nella religione l’assoluto è colto in modo ancora rappresentativo per immagini e metafore.

La prima tappa del momento religioso è rappresentata dalla religione  naturale-orientale  che rappresenta l'assoluto in forma di elementi o di cose naturali come gli astri e gli animali. https://blogstorico.files.wordpress.com/2010/04/sandro-vannini.jpg

La seconda tappa è rappresentata dalla religione greca dove l'assoluto è rappresentato in forma umana ossia di soggetto finito. https://www.ilcerchiodellaluna.it/immagini/zeus.jpg

La terza infine nella religione cristiana che rappresenta il vertice del momento religioso. https://acli.azureedge.net/wp-content/uploads/2018/10/18-10-2018-01-1-1122x561.jpg.pagespeed.ce.MYnyGTa82N.jpg Nei dogmi del Cristianesimo Hegel vede i concetti cardine della sua filosofia: l'incarnazione, il regno dello spirito e la trinità che esprime proprio il concetto di spirito che si aliena per auto possedersi e che nel suo essere altro mantiene l'uguaglianza di sé operando la sintesi Suprema degli opposti. https://www.parrocchiadonbosco.it/wp-content/uploads/2015/05/Santissima-Trinita-338x230.jpg

Il superamento della  conoscenza rappresentativa dell'assoluto fa compiere così l'ultimo passaggio quello dalla religione al sapere assoluto. https://www.saturniatellus.com/wp-content/uploads/2018/10/maxresdefault-1.jpg Il Sapere Assoluto è il sistema della scienza che troviamo esposto dai nell'Enciclopedia filosofica delle Scienze, finalmente lì attraverso la filosofia l’assoluto è colto nella sua forma propria cioè come pensiero, ossia concettualmente.

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