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Il sito è a cura del prof. Bernardo Croci, attualmente insegnante di filosofia presso il Liceo delle Scienze Umane Galilei di Firenze.

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La psicologia dello sviluppo nasce come settore autonomo relativamente presto, verso la fine del diciannovesimo secolo, contemporaneamente allo sviluppo della psicologia scientifica adottando anch’essa i metodi delle Scienze Naturali.

Come data indicativa per la nascita della psicologia dello sviluppo possiamo adottare il 1882 anno in cui Wilhelm Preyer, biologo tedesco, pubblicò il saggio La mente del bambino.

In quest'opera venivano raccolti per la prima volta dei dati oggettivi sul bambino, frutto di osservazioni sistematiche, condotte sull'infanzia per un periodo prolungato.

La psicologia dello sviluppo riguarda lo studio del soggetto dal concepimento alla morte. Questa disciplina si occupa di descrivere il cambiamento che si verifica nel corso dello sviluppo e di trovare una spiegazione a questo cambiamento.

Con il termine sviluppo intendiamo:

Tutte le dinamiche che riguardano il processo di cambiamento che inizia dal concepimento e si dipana lungo tutto il corso della vita

LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO si occupa prioritariamente di:

  1. descrivere il cambiamento che si verifica nel corso dello sviluppo
  2. trovare una spiegazione a questo cambiamento attraverso la formulazione di TEORIE per trovare risposte plausibili, coerenti e valide

che aiutano ad integrare le informazioni esistenti e organizzarle in spiegazioni coerenti sui processi di sviluppo degli individui generando ipotesi e predizioni verificabili sui comportamenti degli individui

Per quanto riguarda i metodi adottati la psicologia dello sviluppo si avvale sia della ricerca longitudinale che di quella trasversale.

La ricerca longitudinale viene impiegata per studiare le conseguenze sul comportamento date certe esperienze positive o negative vissute dal soggetto
La ricerca trasversale invece permette di indagare capacità specifiche attraverso l'osservazione comparata di diversi gruppi di soggetti evitando così di ottenere risultati soltanto dopo il trascorrere di diversi anni

La psicologia dello sviluppo studia tutti i periodi e i processi evolutivi che sono il risultato dell’interazione di diversi processi biologici: cambiamenti nel corpo dell’individuo; cognitivi: cambiamenti nel pensiero, intelligenza e linguaggio individuo; socio-emotivi: cambiamenti nelle relazioni dell’individuo persone, nella sfera emotiva e nella personalità.

Lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale non avviene lungo binari paralleli ma attraverso processi tra loro interdipendenti e continuamente in relazione tra loro.

Per questo la psicologia dello sviluppo non può fare a meno di confrontarsi con le problematiche di tipo sistemico che provengono dall'intreccio di numerosi fattori e molteplici punti di vista e discipline. Del resto, tutto il campo della ricerca psicologica appare dominato da paradigmi sistemici. Gli esseri umani, infatti, possono essere definiti come dei 'sistemi aperti e complessi', perché interagiscono con l'esterno in un processo di continuo adattamento.

La psicologia dello sviluppo inoltre oggi dedica ampio spazio allo studio del setting in cui si sviluppa il Parenting (ovvero le relazioni familiari), la salute e il benessere e l’educazione

Per setting si intende il contesto socioculturale nel quale avviene lo sviluppo il quale è caratterizzato da diversi contesti i più importanti sono:

  1. La cultura: tutti i tipi di comportamenti, le credenze e tutti gli altri prodotti di un gruppo che sono trasmessi da una generazione all’altra.
  2. L’etnicità: riguarda la nazionalità, l’eredità culturale, gli aspetti fisici, la religione e il linguaggio
  3. Lo Status socioeconomicoriguarda la categorizzazione basata sull’insieme di caratteristiche occupazionali, educative ed economiche della persona.

Nel corso del tempo la psicologia dello sviluppo è passata da una prospettiva genetico comportamentale a quella epigenica. Mentre la prima vedeva la correlazione tra fattori ereditari e ambiente in modo unidirezionale la seconda sottolinea la bidirezionalità dell’interazione mostrando che non vi è uno sviluppo deterministico ma solo probabilistico infatti l’eredità genetica e le esperienze ambientali sono influenze determinanti dello sviluppo, ma quest’ultimo non è solo il risultato della loro eredità genetica e ambientale in quanto i bambini sono anche autori di una traiettoria evolutiva unica.

Lo sviluppo del soggetto passa attraverso tre momenti topici PRENATALE, PERINATALE e POSTNATALE le condizioni in cui avviene il primo determinano il secondo e il terzo, così come il secondo determina a sua volta il terzo, pertanto è fondamentale per comprendere lo sviluppo del soggetto conoscere gli eventi che hanno caratterizzato questi tre momenti.

PRENATALE PERINATALE POSTNATALE
Il periodo che va dalla fecondazione alla 28° settimana di gestazione periodo che va dall'inizio del parto fino alla fine del periodo neonatale, che per
convenzione è stato stabilito al 28° giorno di vita
Il perido che inizia dal 28° giorno di vita in poi

Il periodo PRENATALE principia con la fecondazione. Questo periodo si divide a sua volta in tre momenti:

Il periodo germinale

che si sviluppa nelle prime due settimane dopo il concepimento, esso include la creazione dell’ovulo fecondato, detto zigote, la divisione cellulare e l’attaccamento dello zigote alla parete uterina.

Il periodo embrionale

Che va dalla seconda all’ottava settimana, durante il periodo embrionale, il ritmo della differenziazione delle cellule si intensifica, si formano dei sistemi di supporto per le cellule e gli organi cominciano a svilupparsi.

Il periodo fetale

Che ha inizio a due mesi dal concepimento e che dura in media sette mesi.

Durante questi tre periodi si sviluppa il cervello. L’architettura di base del cervello umano è assemblata durante i primi due trimestri dello sviluppo prenatale. Svariati studi hanno dimostrato che nonostante il feto viva in un ambiente protetto non è completamente  immune alle influenze del mondo esterno. In particolare il suo sviluppo può risentire:

Dell’abuso di sostanze psicoattive da parte della madre (caffeina, alcol, nicotina, droghe, etc)

Dagli stress emotivi della madre (madri con alti livelli di stress hanno un alto rischio di avere figli con problemi emozionali, cognitivi, deficit dell’attenzione (ADHD) e ritardi linguistici)

Da fattori ambientali come esposizione a materiali nocivi per la salute (eternit, radiazioni, inquinamento etc)

Il periodo PERINATALE rappresenta il momento cruciale per lo sviluppo del soggetto

Tutta la gravidanza è focalizzata a preservare il momento della nascita. Si usa l’espressione AMBIENTE PERINATALE per indicare l’ambiente che circonda il momento della nascita e comprende diversi fattori:

medicine date alla madre durante il travaglio, le pratiche usate per far avvenire il parto, il tipo di parto e l’ambiente sociale che circonda il bambino appena nato.

Il periodo POSTNATALE inizia con l'infanzia.

Nel corso dell’infanzia attraversiamo molti cambiamenti. Nella prima infanzia, così come durante lo sviluppo fetale, la testa costituisce una parte molto grande rispetto alle dimensioni totali del corpo. Gradualmente le proposizioni del corpo cambiano.

La crescita segue due modelli:

Il MODELLO CEFALO-CAUDALE è una sequenza in cui la crescita più rapida avviene sempre in alto (nell’area della testa). La crescita fisica dal punto di vista della dimensione, del peso, e della differenziazione delle caratteristiche procede dall’alto verso il basso – per esempio, dal collo alle spalle, al tronco, e via dicendo.

Il MODELLO PROSSIMO-DISTALE è una sequenza in cui la crescita comincia dal centro del corpo e si muove verso le estremità. Per esempio, il controllo muscolare del tronco e delle braccia matura prima del controllo di mani e dita.

MODELLO CEFALO-CAUDALE MODELLO PROSSIMO-DISTALE
lo sviluppo procede dall'alto (testa) verso il basso (gambe e piedi) lo sviluppo procede dall'asse centrale del corpo, dalle parti vicine alle più lontane


L’altezza e il peso aumentano rapidamente durante la prima infanzia e successivamente inizia a rallentare.

 

Le prime fasi che caratterizzano la prima parte dello sviluppo del soggetto sono:

PRIMA INFANZIA: il neonato medio occidentale è lungo circa 50 cm e pesa circa 3 chili e 400 grammi. Nei primi gironi di vita, la maggior parte dei neonati perde dal 5 al 7% del peso corporeo. All’età di 4 mesi i bambini pesano il doppio del loro peso alla nascita, e quasi il triplo all’età di un anno, ma la crescita rallenta nel corso del secondo anno. Il bambino di due anni in media è alto tra gli 81 e gli 89 centimetri, che corrisponde quasi alla metà dell’altezza di un adulto.

SECONDA INFANZIA: man mano che il bambino in età prescolare cresce, la percentuale dell’aumento del peso e altezza diminuisce ogni anno che passa. Le bambine in questo periodo sono più basse dei maschi. Il grasso corporeo diminuisce lentamente, ma in modo regolare nel periodo prescolare. Le bambine hanno più tessuto adiposo dei bambini maschi, mentre i maschi hanno più tessuto muscolare delle femmine. I modelli di crescita ovviamente variano a seconda dell’individuo. I patterns di crescita variano per effetto sia dei fattori ereditari che delle esperienze ambientali. Nel mondo i due fattori più importanti sembrano essere l’origine etnica e l’alimentazione.

TERZA INFANZIA o FANCIULEZZA: il periodo della fanciullezza o età prescolare (6-11 anni) presenta una crescita lenta e costante. In questo periodo i bambini crescono di 5/7 cm all’anno. L’aumento del peso deriva soprattutto all’aumento delle dimensioni dei sistemi osseo e muscolare. La forza muscolare aumenta per effetto di fattori ereditari, ma anche per l’esercizio fisico.

PUBERTÀ: durante la pubertà sì a un aumento della crescita. Questo periodo è segnato da una rapida mutazione fisica che consiste nei cambiamenti ormonali e fisici che si verificano all’inizio dell’adolescenza.

A queste prime fasi ne suoguono altre che accompagnano il soggetto per tutto il ciclo di vita.

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